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martedì 28 ottobre 2014
Io e Instagram
mercoledì 4 giugno 2014
Fuck Social
Scritto da Soviet cigarettes and stuff, è un post che contiene perfettamente anche il mio pensiero. L'unica differenza è che io a mia madre ho accettato la richiesta d'amicizia... ma le nascondo tutto quello che non ho voglia che veda/legga!
Fuck Social
Sono sull’intenette da quando avevo circa 14 anni, il modem a casa si connetteva con strazianti mugolii e il connection timed out era, nel 90% dei casi, la diretta conseguenza del “mamma, porcaputtana, ma proprio adesso ti devi attaccare al telefono?”
Come tutte le prime generazioni di non-early adopters, ci siamo ritrovati dietro uno schermo e davanti a internet explorer senza capirne un beneamato a livello tecnico (e in certi casi è ancora orgogliosamente così), guardati a vista da genitori preoccupati che ti esortavano a non dire alle genti che popolavano internet il tuo nome, la tua città. Perché sennò poi ti trovano e ti vengono a cercare sotto casa. Non postare le tue foto, perché sennò le usano per photoshopparti la faccia su una foto porno, e ti distruggono la vita, la reputazione e poi ti suicidi. (Non. Sto. Scherzando).
Ma del resto, di dire a qualcuno il mio nome e/o di mandargli una mia foto, all’epoca, non me ne poteva sbattere di meno. Ero lì solo per passare un po’ di tempo, masticavo quel poco di inglese che mi permetteva di passarmi qualche serata sulle fan board dei Queen e scrivevo in maniera sufficientemente decente da avere voglia e tempo di avere un blog che nessuno leggeva e mi andava benissimo così.
Tanto, all’epoca, che cazzo me ne fregava se la mia mail era un’accozzaglia imbarazzante di parole inglesi, underscores messi a cazzo e numeri? Prima di inviare un curriculum sarebbero passati almeno altri otto anni, e, sicuramente, le opportunità lavorative accessibili a una sedicenne, nel 2004, non richiedevano quasi mai una candidatura online. Al massimo passare dal bar dell’amico dell’amico e chiedere al gestore “oi, avete bisogno di una cameriera?”
Il lato divertente dell’essere una sedicenne che passava le ore al pc negli early 2000s, però, era il potersi ritagliare un angolo di pace dal mondo reale. Dove le compagne di scuola che ti davano della sfigata che passava le serate su internet non sarebbero mai arrivate, dove poter fare il cazzo che ti pareva senza doverti sottoporre al pubblico ludibrio della gente che ti conosceva nella vita reale. Poco importa che in realtà di computer ne capissi una beata fava, eri la persona giusta da chiamare se, quella volta al secolo che usavano un pc, gli si impallava. (quasi sempre la risposta era “spegnilo e riaccendilo, se non funziona, dagli un cartone e vedrai che si riprende” - scusatemi, appassionati di It e genti che ne capite qualcosa).
Quando sono arrivati sulla scena facebook, twitter, i cellulari più intelligenti di chi li impugna, Instagram e tutta la variegata accozzaglia di siti intenzionati a farti “riconnettere con i tuoi amici”, che tu lo voglia o meno, le gabbie si sono aperte, e l’internet, che prima era il mio giardino zen dove il mio nome e la mia faccia erano più misteriose e inaccessibili del terzo segreto di Fatima, si è riempito di tutta quella gente che ha passato anni a urlarmi dietro che ero un’asociale dimmmerda perché, se non ero in biblioteca a leggere, ero davanti a un pc.
E sono arrivati carichi di foto pseudo-artistiche del loro pranzo, di citazioni in bookman old style su sfondi suggestivi, di status minatori contro terzi, di finte notizie spacciate come verità rivelate. E rivelando al mondo nome, cognome, città in cui vivono, luogo dove lavorano, luogo dove hanno studiato.
Quando un compagno di corso con il pessimo vizio di farsi coinvolgere in lavori di gruppo senza che questo scalfisse la sua granitica fede nel farsi i cazzi propri viaggiando otto mesi su dodici mi costrinse quasi con la forza a iscrivermi a facebook, ricordo ancora il vago senso di disagio. Mi sembrava di essere entrata nuda in chiesa. Quel livello di disagio. Che si ripresentava a ciclo costante quando mi accorgevo che di ogni serata, anche la più insignificante, passata a bere una birra, diventava una scusa per fare tonnellate di foto “e poi mi raccomando taggami”.
Non è un caso che, cercando su google web reputation, saltino fuori consigli spassionati di blindare i propri profili social “o volete che il vostro capo veda la vostro foto in cui impugnate un bicchiere con la cannuccia a forma di cazzo del vostro addio al nubilato / la vostra faccia al settimo giro di vodka / i vostri peli del culo sfuggiti alla ceretta che spuntano dal vostro bikini minimalista?”.
E ovviamente, lo stesso discorso vale per gli status sul capo idiota, su quanto ubriachi siete la sera prima di una riunione, ecc, ecc.
Ma se neanche questo fosse bastato a convincere i condivisori compulsivi di attimi della loro vita sull’internet, è arrivato presto un altro motivo validissimo per ergere cortine di ferro attorno alla propria persona online. I GENITORI TARDONI CHE SI ISCRIVONO AI SOCIAL.
Sì, quei due simpatici tizi che nel 2003 vi spaccavano i coglioni perché chissà con chi cazzo parlavate online e chissà in quale fosso vi avrebbero ritrovato perché vi sareste sicuramente lasciati adescare da un pedofilo cannibale ed esportatore di organi. Proprio loro, quando si sono accorti che l’internet era pieno di facce sorridenti e di vostri/ loro compagni di scuola, si sono iscritti in massa, diventando in tempo zero heavy users degni dei peggio eroinomani. E hanno iniziato a chiedere l’amicizia alla vostra comitiva. Ai vostri amici, custodi di vari segreti che vanno dal “tu dì che ero con te, mentre invece ero a mare a scopare come un riccio” al “sì, mi piace anche la figa ma mia madre è più cattolica di Ratzinger e non è il caso di farle venire un ictus.” Se vi chiedete cosa si provi a vedere vostra madre aggiungere i vostri amici su facebook, vi darò un utile metro di paragone: vi ricordate quando ha trovato il vostro diario segreto? Quando vi ha sorpresi a scopare quel pomeriggio che eravate convintissimi di avere casa libera per almeno altre tre ore? Ecco.
Ma chi era sull’internette già agli inizi degli anni 2000 sa come difendere la propria privacy con i denti e con le unghie. A mali estremi estremi rimedi e no, mamma, non me ne frega un cazzo, io su facebook l’amicizia non te la accetterò mai. E dì al resto del parentado che l’unica cosa che potranno mai intravedere dei miei rari passaggi su quell’hub di puttanate mentre cerco di organizzare le mie serate sarà sì e no la nuova immagine di copertina. Forse.
Ogni tanto mi sembro un Savonarola impazzito, quando penso queste cose. E inizio a invidiare fortemente i quaccheri, perché i loro amici, per lo meno, non decidono di delegare a un fottutissimo hub di cazzate il compito di ospitare i lunghi simposi richiesti da qualcosa semplice come l’organizzare una serata con più di tre persone presenti.
Però poi penso alle compagne di classe che mi hanno ritrovato via facebook (dio le maledica) che venivano imploranti a chiedermi come mai googlandosi saltassero fuori le loro foto in bikini e tanto altro, e i meravigliosi venti minuti passati a cazziare mia madre che aveva le impostazioni privacy ridotte a nulla, in modo che il mondo intero potesse farsi i cazzi amabilmente suoi.
Mi fa ridere come le parti si siano crudelmente invertite. Certo, non ho giocato la carta del “ti trovano e ti pedinano sotto casa”, però le ho fatto notare che magari quell’unica mail in suo possesso che usa per cose di lavoro è meglio tenersela per sé. Che le colleghe che pubblicano a ciclo continuo le foto delle gite, delle cene di classe stavano dando potenzialmente in pasto a sei miliardi di persone la sua faccia sorridente. E quando di questi sei miliardi almeno un centinaio sono ex alunni adolescenti che sanno smanettare anche con photoshop, decisamente, è meglio correre ai ripari.
Lo stesso vale per chi ai tempi mi dava della sfigata nerdacchiona. Ma come, l’internet 2.0 è pieno di facce sorridenti, di foto con filtri bellissimi del piatto di lasagne della trattoria da Toni l’onto, di coppie innamorate e sudaticce che si fanno le selfie post-sesso - cosa ci può essere di rischioso?
Lo stesso che c’era 15 anni fa, rincoglioniti. Solo che voi siete piombati sulla scena quando la rivoluzione social vi ha convinto che le vostre foto al mare sono un contributo irrinunciabile per non essere esclusi crudelmente dal piano dell’esistenza. E poiché nell’età dei social il massimo della complessità richiesta per essere ritenuti degni di essere riconosciuti come esseri umani sono i 140 caratteri di twitter, i vostri hashtag poetici e i vostri commenti su facebook, vi siete anche persi la fase in cui su internet ci potevi ancora ragionare. Chiaro, i blog esistono ancora, lode a dio, e ci sono ancora posti dove scrivere più di due periodi complessi è ancora socialmente accettabile - ma buona parte di chi è stato risucchiato nel vortice della dimensione social a tutti i costi non se ne è mai neanche accorto. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che notizie palesemente smentite da una semplice ricerca su google abbiano una risonanza spaventosa. Non si spiegherebbero le citazioni attribuite a caso.
Sono ancora una nerdacchiona che passa le ore al pc. Ricerca di lavoro, attesa di incarichi e altri fantastici fattori esterni fanno sì che questa tendenza non sia destinata a invertirsi per ancora molto tempo.
Però, se non altro, continuo a pensare che in un mondo virtuale invaso da instagrammisti della domenica, da youtuber che si riprenderebbero anche al cesso, da rivoluzionari da facebook e di genitori incoscienti che, tra una partita di candy crush e l’altra, danno inconsapevolmente libero accesso ai cazzi loro all’intera umanità, il mio onore (e la mia web reputation) sono intatti. Nonostante quindici anni passati a girovagare per quella che era una selva oscura e che poi è stata riconvertita in un parco giochi di dementi, nonostante un profilo facebook su cui compare l’occasionale quanto imbarazzante foto che potrebbe facilmente trovare la sua giusta collocazione in una pubblicità progresso contro l’alcolismo (da cui si evince la necessità di blindare, blindare tutto, anche le foto profilo, perdio), il mio io virtuale è rimasto fedele a sé stesso. Da una piattaforma all’altra, fino ad approdare su Tumblr, sempre con la stessa finalità: cercare un giardino zen in cui occasionalmente cedere alla propria logorrea, anche se destinata a rimanere lettera morta e a non essere letta da nessuno, in cui dare sfogo alla parte misantropa che i miei cari amici di facebook cercherebbero di curare con commenti carichi di “ma cosa succede, ti sono vicino” e di Schadenfreude.
Da qualche parte, in un social, le mie foto bloccate al resto dell’universo mi mostrano sorridente, in giro per l’Italia, con i miei amici. Ma quella è una facciata, una finestra da cui spiare quello che decido sia degno di essere dato in pasto a gente di cui non me ne frega più di tanto.
Sono sempre stata molto più sincera nei meandri di internet dove nessuno conosceva il mio nome, la mia città, il mio percorso accademico e il mio passato lavorativo. Libertà.
venerdì 16 maggio 2014
Happy Dog (and a Cat) Video
Lo so che ormai Youtube è stracolmo di video fatti con la hit "Happy" e ci siamo quasi stufati di sentirla ovunque, ma ho trovato questo video che a me è piaciuto tanto e lo condivido!
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giovedì 1 agosto 2013
Chiuso per ferie & Restyling
Questo blog approfitta delle ferie e momentaneamente sospende le attività, concedendosi un profondo Restyling. Cambierà nome, prima di tutto. Verranno eliminati quasi tutti i post non inerenti la lettura e l'uncinetto. Quasi tutti i post non riguardanti i libri o l'uncinetto saranno eliminati definitivamente.
I post dedicati al mondo canino sono stati spostati su Dog News!
Arrivederci a Settembre!
mercoledì 17 luglio 2013
martedì 1 gennaio 2013
mercoledì 5 dicembre 2012
Christmas is coming #1: Ghirlanda di cartoncino
Ci stiamo avvicinando al Natale e io ho iniziato a girare un po' su Internet alla ricerca di idee, perchè mi diverto di più a fare dei semplici addobbi armata solo di carta e colla e poco altro, piuttosto che comprare palle, palline e ninnoli vari.
Quest'anno mi hanno colpita molto i pinguini fatti con le bottiglie di Coca Cola e delle ghirlande di cartoncino.
Ai pinguini ancora ci sto lavorando, mentre la ghirlanda di cartoncino è pronta: io ci ho messo quasi una settimana causa poco tempo a disposizione, ma penso che può essere realizzata in un paio di pomeriggi.
Invece del cartoncino, ho usato dei normali fogli A4 colorati che già avevo (un pacco intero coi 7 colori dell'arcobaleno, per l'esattezza), insieme alle onnipresenti forbici e colla vinilica (nel pratico formato da 250 gr):
Quanto sono profescional, vero?
Sul foglio di cartoncino rosso ho stampato una serie di stelline. Sulla foto originale c'erano le palline del vischio (finte) che io non ho trovato ed ho ovviato al problema sostituendole con le stelline.
Il cartoncino verde l'ho fatto a strisce e ogni striscia andava a formare un petalo. Con 5 petali il fiore era pronto e con 10 fiori ho fatto la parte inferiore della ghirlanda, mentre con 8 fiori quella superiore.
In particolare, ho piegato un po' un'estremità di ogni striscia[1], poi ho incollato l'altra estremità all'interno di questa piega[2] e poi le ho incollate l'una all'altra mettendo la colla sull'altra faccia della piega[3].
L'estremità piegata viene così all'esterno del petalo, dandomi il riferimento per incollare nello stesso modo tutti i petali. Quello un po' più rognosetto è sempre il quinto petalo, che va a chiudere il fiore.
Assemblato il fiore, al centro ci aggiungo la stellina rossa. Questa sopra è la foto della prova che ho fatto, usando 8 petali invece di cinque e due stelle sovrapposte invece di una sola, ma il procedimento è identico.
Ed ecco il risultato finale:
Consiglio utile (cioè non fate come ho fatto io...)
L'estremità piegata viene così all'esterno del petalo, dandomi il riferimento per incollare nello stesso modo tutti i petali. Quello un po' più rognosetto è sempre il quinto petalo, che va a chiudere il fiore.
Assemblato il fiore, al centro ci aggiungo la stellina rossa. Questa sopra è la foto della prova che ho fatto, usando 8 petali invece di cinque e due stelle sovrapposte invece di una sola, ma il procedimento è identico.
Ed ecco il risultato finale:
O quasi... sì perchè io non posso stare ferma con le mani nelle maniiiiiiii e ho fatto delle piccole modifiche, arrivando a questo risultato:
Adesso sì che mi piace... e pure tanto!!!
Consiglio utile (cioè non fate come ho fatto io...)
- Quando stampate le sagome delle stelline e delle strisce usate un colore il più possibile simile a quello della carta, appena più scuro (o più chiaro) e fatelo capitare all'interno della decorazione: quando sarà tutto assemblato, sarà impossibile vedere le tracce (se sono nere si vedranno a km di distanza).
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mercoledì 12 settembre 2012
Va ora in onda la pubblicità!
Allora, dato che in questi giorni non ho news nè circa la coperta nè circa il cuscino nè nient'altro (no, neanche una miserrima citazione dei libri che sto leggendo), approfitto del tombino in cui è momentaneamente caduto questo povero blog per ricordarvi che
potete seguire questo blog su ben 2 (e dico DUE) social network: Facebook e Google+.
Sul primo, mi trovate nella pagina KyraWeb, dove ho addirittura cambiato l'immagine della copertina e la pic, che sforzo immane!
Su G+ mi trovate sul profilo Kyra Wolf. Qui, oltre alle nuova coppia copertina e pic, ho fatto anche pulizia (praticamente ho bloccato un po') di contatti e ho perfino riordinato cerchie e profili.
E come bonus track (dai sono generosa) vi lascio anche il mio Tumblr: lì la mia attività preferita è il reblog, però ogni tanto ci metto delle foto mie o altre cose che non metto qui!
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sabato 2 giugno 2012
"We are knitters"
E oggi parliamo di maglia, precisamente di un sito che ho appena scoperto. We are knitters è un nuovo e-brand spagnolo che propone, oltre i soli gomitoli di lana o cotone, dei kit per realizzare determinati capi presentati sul sito. E' tutto molto semplice: ci si registra, si sceglie il capo che ci piace (c'è di tutto: maglie, cappelli, sciarpe...) e si ordina il kit, che prevede la lana o il cotone necessari per la realizzazione, lo schema, i ferri e l'ago da cucito. Si può scegliere anche di escludere dall'ordine i ferri da maglia.
Il sito è in spagnolo ed in inglese.
Personalmente non l'ho ancora provato, però così ad occhio i prezzi dei kit mi sembrano un po' altini, visto che comunque il capo me lo devo "costruire" io.
Se passa di qui qualcuna appassionata di maglia sappia che un'opinione in merito al sito è veramente molto gradita!
giovedì 24 maggio 2012
sabato 5 maggio 2012
Andrea Lucchetta alla Festa “Associazione 4 Maggio 2008″
Dal 4 al 12 maggio a Cerreto è in programma la Festa dell’Associazione “4 maggio 2008”, giovane realtà del panorama cerretese nel campo del volontariato ma che, spinta dall’ impegno e dalla caparbietà del Presidente Alvaro Galdelli e del direttivo, è diventata da subito una compagine molto attiva ed apprezzata dai cerretesi, grazie anche alle innumerevoli attività promosse dall’associazione, nel campo della prevenzione e del sostegno alla genitorialità.
La settimana di festa prevede diversi tornei: uno di calcetto, un quadrangolare di basket U19, uno di tennis ed uno di pallavolo U18. Tutte le gare in programma si svolgeranno presso il Centro sportivo e al Palacarifac di Cerreto d’Esi, messi a disposizione dal Comune di Cerreto d’Esi. E poi vi saranno il lancio di aquiloni e mongolfiere, nonchè un pomeriggio dedicato al Twirling con la campionessa europea. Naturalmente, durante le giornate della festa i volontari illustreranno tutte le attività promosse e rilasceranno le tessere a chi vorrà aderire all’associazione.
Nella serata inaugurale, è intervenuto il celebre pallavolista Andrea Lucchetta (Treviso, 25 novembre 1962), grande personaggio della storia dello sport italiano, instancabilmente impegnato in attività benefiche e a girare l’Italia per promuovere l’importanza dello sport soprattutto tra i ragazzi. E' considerato un membro in Italia della cosiddetta generazione di fenomeni (cioè l'insieme dei giocatori della Nazionale di pallavolo maschile dell'Italia nel corso degli anni Novanta, che riuscì nell'impresa di spezzare il dominio pallavolistico dei Paesi dell'est europeo collezionando, tra il 1989 e il 2000, una quantità di successi senza precedenti e difficilmente ripetibili nell'ambito di uno sport di squadra). È soprannominato Crazy Lucky per la particolarissima capigliatura, a spazzola e in diagonale. La sua esperienza con la nazionale italiana conta ben 292 presenze. Il suo Palmares Nazionale conta: 1 campionato del mondo nel 1990 (dove viene premiato come MVP), e ben 3 World League consecutive nel 1990, 1991 e 1992. Nel 2007, insieme alla "generazione di fenomeni", aderisce al progetto ideato da Andrea "Zorro" Zorzi di creare una nazionale "Veterans", che riunisce i grandi volti della pallavolo degli anni '90, con la quale vince il Campionato Europeo Veterans, nello stesso anno. Oltre ai titoli con la Nazionale, ha vinto diversi Scudetti e manifestazioni europee ed internazionali. Il 2 giugno 2010 è stato insignito del titolo di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana.
La settimana di festa prevede diversi tornei: uno di calcetto, un quadrangolare di basket U19, uno di tennis ed uno di pallavolo U18. Tutte le gare in programma si svolgeranno presso il Centro sportivo e al Palacarifac di Cerreto d’Esi, messi a disposizione dal Comune di Cerreto d’Esi. E poi vi saranno il lancio di aquiloni e mongolfiere, nonchè un pomeriggio dedicato al Twirling con la campionessa europea. Naturalmente, durante le giornate della festa i volontari illustreranno tutte le attività promosse e rilasceranno le tessere a chi vorrà aderire all’associazione.
Nella serata inaugurale, è intervenuto il celebre pallavolista Andrea Lucchetta (Treviso, 25 novembre 1962), grande personaggio della storia dello sport italiano, instancabilmente impegnato in attività benefiche e a girare l’Italia per promuovere l’importanza dello sport soprattutto tra i ragazzi. E' considerato un membro in Italia della cosiddetta generazione di fenomeni (cioè l'insieme dei giocatori della Nazionale di pallavolo maschile dell'Italia nel corso degli anni Novanta, che riuscì nell'impresa di spezzare il dominio pallavolistico dei Paesi dell'est europeo collezionando, tra il 1989 e il 2000, una quantità di successi senza precedenti e difficilmente ripetibili nell'ambito di uno sport di squadra). È soprannominato Crazy Lucky per la particolarissima capigliatura, a spazzola e in diagonale. La sua esperienza con la nazionale italiana conta ben 292 presenze. Il suo Palmares Nazionale conta: 1 campionato del mondo nel 1990 (dove viene premiato come MVP), e ben 3 World League consecutive nel 1990, 1991 e 1992. Nel 2007, insieme alla "generazione di fenomeni", aderisce al progetto ideato da Andrea "Zorro" Zorzi di creare una nazionale "Veterans", che riunisce i grandi volti della pallavolo degli anni '90, con la quale vince il Campionato Europeo Veterans, nello stesso anno. Oltre ai titoli con la Nazionale, ha vinto diversi Scudetti e manifestazioni europee ed internazionali. Il 2 giugno 2010 è stato insignito del titolo di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana.
[Fonti utilizzate per la stesura dell'articolo: Andrea Lucchetta, Generazione di fenomeni e Festa “Associazione 4 Maggio 2008″]
Ed ecco il video di una parte dell'intervento di Andrea Lucchetta, in cui illustra in cosa consiste la sua attività e un po' la sua "filosofia" (precedentemente spiegata ai bambini presenti in modo leggero e molto divertente!). Scusate per l'audio non ottimale, la ripresa è stata fatta con una fotocamera e in un ambiente un po' rumoroso...
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sabato 6 agosto 2011
1000 visite: grazie a tutti!!!
Rullo di tamburi...
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Click sull'immagine per vederla a dimensione intera! :) |
Oggi ho superato il traguardo delle prime 1000 visite! Grazie a tutti quelli che son passati di qui, grazie a chi ha letto velocemente qualche post, a chi li ha letti per intero, a chi ha commentato, a chi non ha commentato, a chi è piaciuto e a chi non è piaciuto il blog... Insomma, proprio a tutti!!!
Ancora sono pochini i commenti... su su, non siate timidi... commentate quanto vi pare! Criticate, fatemi qualche osservazione, non commentate solo per dire "bene, brava, bis" XD Mi piace confrontarmi con gli altri! Io cercherò di migliorare sempre nello stile di scrittura, nei contenuti dei post e spero anche nei miei lavoretti grafici :)
lunedì 1 agosto 2011
Fare la Dog/Cat/Altro-Sitter!
Ieri ho terminato la mia prima esperienza da Animal-Sitter. In generale è andata bene, pensavo fosse più impegnativo, anche perchè l'amico che mi ha "reclutata" ha un cane, 4 gatti, una tartaruga e un porcellino d'India. Una settimana a giugno e dieci giorni questo mese. A giugno è filato tutto liscio, a parte una volta che è saltata la corrente ma per fortuna era successo poco prima che arrivassi io. Luglio invece è stato un po' più movimentato...
Cane - Un bellissimo setter, Lillo. Vive in giardino, è tranquillissimo e non dice niente a nessuno. Abbaia appena ti vede e ti fa millemila feste. A vedere quanto salta, non sembra un cane che ha 10/11 anni! (La mia ne ha 9 ma è un anno che ha quasi smesso di saltare, praticamente). Su di lui poco da dire, se non che già dal 2° giorno, a giugno, avevamo fatto amicizia! Se non gli fai le coccole non ti permette di lavargli le ciotole nè tutto il resto.
Gatti - Non so di che razza siano, non me ne intendo, mi piacciono molto di più i cani e quindi son più ferrata su di loro che non sui felini. Di tutti e quattro, solo una femmina, Bea, è quella che ti si fila di più e ti segue come un cagnolino. Due non li vedi quasi mai perchè vanno sempre in giro... di questi due, Nero (un gatto nero) che ti dà un po' di confidenza, ma in ogni caso tutti e quattro cominciano a strusciarsi sulle gambe e a chiedere più attenzione giusto perchè hanno fame!!! Il resto del tempo stanno lì a guardarti, con quell'aria di sufficienza che hanno tutti i gatti. Mercoledì sera un gatto mai visto, di qualcun altro, mentre riempivo le ciotole del giardino mi ha dato una capocciata sulla mano e me ne ha fatte buttare metà per terra... D'istinto ho detto una cosa inarticolata, tipo Ahò! ed è saltato via: è tornato quando mi sono allontanata io. Giovedì mattina Bea mi ha fatto preoccupare, l'ho trovata acciambellata su un cuscino e non si è mai mossa di lì, però quando ho provato ad accarezzarla s'è allungata un po' e ha fatto le fusa. La sera era pimpante e arzilla, quindi probabilmente l'ho beccata assonnata o annoiata.
Tartaruga - Lei sta nella sua vaschetta, che deve fare? Più che altro quando accendi la luce sa che arriva la pappa ed esce per metà fuori dall'acqua, ti fissa, apre e chiude la bocca... Sembra vagamente aggressiva così! Però io non ho mai avuto tartarughe, magari è normale! Per ben due volte ha smontato il pezzo di panorama che nasconde il filtro dell'acqua... voleva evadere? O peggio suicidarsi?
Porcellino d'India - Mi pare sia una femmina. E' moooorbida, però preferisce mangiare. Appena ti sente intorno comincia a fare rumore nella gabbietta. Appena riceve il cibo si mette l'anima in pace! Non si è mai sognata di tentare di mordere, d'altronde non è un criceto.
Per fortuna, "incidenti domestici" non ci sono stati: mai caduta dalle scale (anche se 3 o 4 volte sono scivolata e c'è mancato pochissimo, di cui 2 volte per colpa di uno dei gatti che schizzano in mezzo ai piedi senza dare la precedenza!); mai tagliata o infilzata con qualcosa, nemmeno quando aprivo le scatolette o le confezioni di crocchette (a casa mia mi succede)... L'unica cosa fastidiosa è stato trovare casa al buio perchè col maltempo è andata via la luce e una volta ho dovuto cambiare l'acqua alla tartaruga, perchè senza elettricità il filtro non funziona... non vi dico che acqua ho trovato!!! E l'altra cosa pallosa le lumache. Con la pioggia ne sono uscite un miliardo. Ovviamente dov'è che andavano a grattarsi le corna??? Certo, nelle ciotole del cane e dei gatti!
In fin dei conti è stato abbastanza divertente, dai. Fossero tutti così i lavori!!! Adesso spero che il mio amico mi faccia un po' di pubblicità, anche perchè sembra che sia soddisfatto anche lui!
- Kyra -
martedì 26 luglio 2011
Voglio un tatuaggio-aggio-aggio...
![]() |
by ~ReighnMiyuki |
Titolo da leggere sulle note di Volevo un gatto nero, nero, nero mi raccomando!
Desidero tanto un tatuaggio. Fino alla 5° elementare facevo quelli trasferibili, quelli che, con un po' d'acqua, passavano dalla carta alla pelle in un attimo (e altrettanto velocemente iniziavano a rovinarsi e staccarsi). Non so quante bustine ci ho comprato, rinunciando alle figurine (che erano quelle dell'album di animali o quelle di Sailor Moon, non ricordo). Poi alle medie ho deciso che era meglio non usarli più e alle superiori ho iniziato a desiderarne uno vero. Ancora non ho smesso. Il mio tattoo ideale è un lupo, in bianco e nero, non troppo grande (non mi piacciono troppo vistosi) e che non sia troppo in stile tribale o anime/cartoon. Quindi niente Wolf's Rain, per esempio, anche se lo adoro quell'anime. Quello nell'immagine che ho inserito ad inizio post mi piace tantissimo, ma penso che perderebbe molto della sua bellezza togliendo quelle bellissime sfumature azzurre e grigie. Ho fatto un giro su DeviantArt e ho trovato disegni per tatuaggi meravigliosi.
Gli altri che mi piacciono da morire sono questi (cliccate sui link per vederli nella dimensione originale), dal più bello:
Si chiama Solar System Wolf ed è di CaptainMorwen. Farlo in bianco e nero è semplicemente un crimine, quindi esce fuori dalla lista dei papabili in automatico, ma dovevo farvelo vedere perchè secondo me è il più bello di tutti!
Al secondo posto c'è Rebellious Tribal Wolf Tattoo di WildSpiritWolf. Non metto nessuno anteprima perchè l'autore specifica chiaramente di non ridistribuire l'immagine da nessuna parte. Ma vi garantisco che è splendido e potrei fare questo!
Medaglia di bronzo per To the Stars di CaptainMorwen (eh sì, ancora lui!). Anche questo mi attira parecchio, ma se la scelta cade su questo lo farò senza le stelline.
Al quarto posto Squall Tattoo Concept, sempre di CaptainMorwen. Qui però specifica di non re-distribuire l'immagine, quindi vi lascio il link. Anche questo ha le stelline che io rimuoverò nel caso decidessi di fare questo.
Chiude la Top 5 Creeping Wolf Tribal Tattoo di Tofu123. Mi piacciono un sacco la testa e la coda, ma è un esempio di quei tatuaggi che sono "troppo tribali" per i miei gusti. Quindi è quello che ha meno probabilità di finire sulla mia pelle.
Purtroppo ai miei non va troppo a genio la cosa. Mia madre ogni volta storce il naso ma il massimo dell'opinione è L'importante è che non sia troppo grande, mentre mio padre, quando ai tempi delle superiori gli dissi di questo mio desiderio, mi rispose che Per me non ci sono problemi, ma io i soldi non te li dò, che è una cosa che mi è rimasta impressa, è un modo molto comico per osteggiarmi XD In più fino all'anno scorso dovevo anche farmi un paio d'ore di treno per andare da un tatuatore molto bravo: dove abito io non ce n'erano fino a un anno fa, nè bravi nè incapaci! In più, per quanto riguarda il treno, mi tratteneva il ritorno: come mi sentirò dopo aver fatto il tatuaggio? Sicuramente soddisfatta, ma non è che poi quando finalmente ho finito mi rilasso tanto da rischiare di svenire per strada? Chi già ne ha fatto uno mi ha detto di no e di stare tranquilla, però boh... In ogni caso, adesso uno qua da me c'è e spero per Natale di farmi questo regalino!!!
Aggiornamento: Tattoo fatto!
giovedì 9 giugno 2011
Sailor Ispiration, Make Up!
Ehm tranquilli, non sono impazzita... non ancora!!! Semplicemente, mentre girovagavo fra le immagini di Bishoujo Senshi Sailor Moon - un anime ed un manga che amo tantissimo - sono stata folgorata dall'ispirazione! Ho preso il FIMO e ho modellato sull'onda di questa ispirazione un paio di orecchini e un mega-ciondolo. Eccovi le foto:
Orecchini
Ciondolo
Non sono perfetti o molto "splendenti", però sono comunque abbastanza soddisfatta di me! Entrambi sono presi dalla quinta serie, la Sailorstars, anche se gli orecchini hanno dovuto subire l'aggiunta dei gancetti! Gli orecchini molto probabilmente li indosserò, invece il ciondolo non credo proprio... ho messo anelli e gancetti in modo da poterlo appendere da qualche parte in camera, probabilmente lo metterò alla finestra. E almeno al ciondolo una spennellata di lucido la vorrei dare... forse questa è la volta buona che lo compro!!!
Ovviamente ho fatto anche altre cosette, ma tutta roba "componibile", quindi penso che metterò le foto a montaggio ultimato!
Kyra
Ovviamente ho fatto anche altre cosette, ma tutta roba "componibile", quindi penso che metterò le foto a montaggio ultimato!
Kyra
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martedì 1 marzo 2011
Giveaway, feedback!
Saltellando di link in link sono approdata sul blog Voglio Una Mela Blu e ho scovato il suo Giveaway. Per partecipare, devo fare due cose, una più semplice e l'altra che necessità un po' più di attenzione: la parte semplice è mettere l'immagine e il link al Giveaway, quella meno semplice è fare questo:
- lasciate un commento a questo post, raccontandomi un episodio in cui il web ed il mondo dei blog hanno fatto irruzione nella vostra vita "reale" (o meglio di come ve l'hanno cambiata ;-) )
Sarà questo il vostro graditissimo feedback, la vostra rosa rossa per me.
- se volete addirittura scriverci sopra un post, accomodatevi. Ma ricordate di scrivermi l'indirizzo in un commento!
Sarà questo il vostro graditissimo feedback, la vostra rosa rossa per me.
- se volete addirittura scriverci sopra un post, accomodatevi. Ma ricordate di scrivermi l'indirizzo in un commento!
Allora... il mondo dei blog mi ha dato una piccola svegliata in un momento in cui mi sentivo strapiena di impegni e senza alcuna "valvola di sfogo" in cui lasciar vagare nel nulla il cervello. Il fine settimana lavoravo come promoter e negli altri giorni andavo all'università. Niente sport. Niente libri (ne vedevo anche troppi durante la settimana e in ogni caso mi addormentavo dopo due o tre pagine... io che ho sempre amato leggere!). Insomma vagando senza scopo e senza meta nei bit di internet capito su un sito dedicato all'uncinetto. Da quando ero piccola che non toccavo un filo e un uncinetto, mi sono stufata presto dei centrini XD Insomma da un sito all'altro mi accorgo che non ci sono solo centrini, ma anche cose fantastiche come gli Amigurumi, per esempio, o tecniche che io non conoscevo (tipo gli afghani, che oltretutto sono semplicissimi). Così riprendo l'uncinetto e un po' di lana dimenticata in un mobile... e ancora li devo mollare! :) E' un ottimo modo per rilassarmi a casa e per staccare dal resto per qualche ora!
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