C'è un solo specchio a casa mia, dietro un pannello scorrevole nel corridoio al piano di sopra. Secondo le regole della nostra fazione, mi è permesso starci davanti una volta ogni tre mesi, il secondo giorno del mese, quello in cui mia madre mi taglia i capelli.
Mi siedo su uno sgabello e mamma, in piedi dietro di me, li accorcia con le forbici. Le ciocche cadono a terra formando un anello biondo cenere.
Quando finisce, mi raccoglie i capelli dietro la testa e li avvolge formando un nodo. La osservo: appare calma e concentrata. È molto esperta nell'arte di dimenticarsi di sè. Non posso dire lo stesso di me.
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