domenica 13 luglio 2014

Ouverture #6 - I Vicerè [Federico De Roberto]


L'Incipit, ovvero "l'esplosione semantica che genera e avvia il cosmo romanzesco e ci consente di individuarne i caratteri, di intuire panorami e sviluppi futuri" che "avviene non appena leggiamo le prime dieci o venti righe" [B. Traversetti]. 

I Vicerè [Federico De Roberto]
Giuseppe, dinanzi al portone, trastullava il suo bambino, cullandolo sulle braccia, mostrandogli lo scudo marmoreo infisso al sommo dell'arco, la rastrelliera inchiodata sul muro del vestibolo dove, ai tempi antichi, i lanzi del principe appendevano le alabarde, quando s'udì e crebbe rapidamente il rumore d'una carrozza arrivante a tutta carriera; e prima ancora che egli avesse il tempo di voltarsi, un legnetto sul quale pareva avesse nevicato, dalla tanta polvere, e il cui cavallo era tutto spumante di sudore, entrò nella corte con assordante fracasso. Dall'arco del secondo cortile affacciaronsi servi e famigli: Baldassarre, il maestro di casa, schiuse la vetrata della loggia del secondo piano, intanto che Salvatore Cerra precipitavasi dalla carrozzella con una lettera in mano.
- Don Salvatore?... Che c'è?... Che novità?...
Ma quegli fece col braccio un gesto disperato e salì le scale a quattro a quattro.
Giuseppe, col bambino ancora in collo, era rimasto intontito, non comprendendo; ma sua moglie, la moglie di Baldassarre, la lavandaia, una quantità d'altri servi già circondavano la carrozzella, si segnavano udendo il cocchiere narrare, interrottamente:
- La principessa... Morta d'un colpo... Stamattina, mentre lavavo la carrozza...
- Gesù!... Gesù!...

sabato 5 luglio 2014

Le Challenges di GR [16]

Dopo gli ultimi microlibri, torno ai "mattonazzi" (riferito ovviamente alle dimensioni del libro!):

I Vicerè [Federico De Roberto]
Opus magnum della letteratura popolare e colta italiana, che alla pubblicazione ricevette inusitate stroncature che valevano storici abbagli, "I Vicerè" è una saga epica che raggiunge una penetrazione senza pari nell'esplorare la storia e il garbuglio di vicende umane che ruotano intorno a un centro mobile e affollato: la genealogia degli Uzeda di Francalanza, nobili che ricollocano nella Sicilia ottocentesca le ambizioni del romanzo-mondo, di cui De Roberto è tra i massimi demiurghi. Una ricchezza impareggiabile di agganci storici e colpi di scena e legami incrociati tra i personaggi, ognuno destinato a emergere come protagonista momentaneo, in uno scenario di grandezze e decadenze, grovigli di vizi e meschinità: un capolavoro di narrazione che catapulta il lettore in una Sicilia storica e fantasmagorica. Un fondamento nella linea del romanzo italiano più ambizioso e feroce, un "Gattopardo" esploso e trionfante.
Oltre ad essere inserito nelle sfide 1001 Libri da Leggere ed Extra-large, è il libro che mi fa partecipare al mio primo GdL (cioè Gruppo di Lettura). La "tabella di marcia" prevista per quest'opera è la seguente:

  • Martedì 1 - Lunedì 7: Parte I, Capitoli 1-5 
  • Martedì 8 - Lunedì 14: Parte I, Capitoli 6-9; Parte II, Capitoli 1-3 
  • Martedì 15 - Lunedì 21: Parte II, Capitoli 4-9; Parte III, Capitoli 1-2 
  • Martedì 22 - Lunedì 28: Parte III, Capitoli 3-9

e il topic dove confrontarsi è Diciannovesimo GdL: I Vicerè di Federico De Roberto. Al momento io sono indietro praticamente di una settimana, perchè ho preferito terminare il libro di Wilde prima di cominciare questo. Inizierò a leggerlo oggi e spero di rimettermi più o meno in pari col resto del gruppo nel corso dei prossimi giorni!

mercoledì 2 luglio 2014

Ouverture #5 - L'importanza di essere onesto [Oscar Wilde]



L'Incipit, ovvero "l'esplosione semantica che genera e avvia il cosmo romanzesco e ci consente di individuarne i caratteri, di intuire panorami e sviluppi futuri" che "avviene non appena leggiamo le prime dieci o venti righe" [B. Traversetti]. 

L'importanza di essere onesto [Oscar Wilde]
AGENORE: Lane, hai sentito quello che suonavo?
LANE: Non ho ritenuto educato ascoltare, signore.
AGENORE: Peggio per te. Io non suono con precisione - chiunque riesce a suonare con precisione - ma suono con un'espressione incantevole. Per quel che riguarda il piano, il sentimento è il mio punto di forza. La scienza la riserbo alla vita.
LANE: Sì, signore.

martedì 1 luglio 2014

Le Challenges di GR [15]

De I Watson della Austen devo dire solo: peccato che sia un'opera incompleta!
Terminata la lettura del libro della Austen, proseguo con la collana Live di Newton Compton (li ho comprati quasi tutti e stanno lì, in libreria, ad attendere pazientemente il loro turno...).

Nell’angusta atmosfera vittoriana, irrompe come un fulmine a ciel sereno L’importanza di essere onesto, considerato da molti il capolavoro teatrale di Wilde. Sin dal giorno del suo debutto, nel 1895, ha ottenuto moltissime repliche in tutto il mondo, fino alle recenti trasposizioni per il cinema. Questa «commedia frivola per persone serie» ritrae un arguto e pungente scorcio dell’aristocrazia inglese, un mondo dove la forza degli individui risiede in quello che dicono e non in quello che fanno, nel blasone e non nelle idee. Ernesto (Onesto) è l’uomo che tutte le dame – e non solo – vorrebbero avere. E per aggiudicarselo sarebbero disposte a tutto. Vanno così in scena, complici inconsapevoli, fiducia e finzione, sincerità e calcolo, onestà e manipolazione, in un’esplosione ininterrotta di battute sferzanti, molte delle quali memorabili come aforismi.

LWL