lunedì 29 agosto 2011

Robin Hood - Alexandre Dumas

Terminato Robin Hood di Alexandre Dumas.

Il libro

Ogni epoca, ogni generazione hanno avuto il loro Principe dei Ladri. Cavalleresco come Ivanhoe, spavaldo come D’Artagnan, Robin il proscritto ha la generosità di un santo e la giovialità di un ragazzo. Di sicuro l’arciere di Alexandre Dumas è il prototipo di una lunga serie di ladri gentiluomini. Il cinema lo ha a lungo inseguito nei labirinti di Sherwood, regno dell’allegria, dell’amicizia e delle sfide beffarde. Gli ha fatto assumere la scanzonata fisionomia di Douglas Fairbanks, la malinconica ironia di Sean Connery, il sorriso rassicurante di Kevin Costner, lo sguardo truce di Russell Crowe. Per i cartoni animati Robin è una volpe, l’inseparabile John un grosso orso. Ma nessuna immagine (come nessuno sbirro) è mai riuscita a imprigionarlo. La lotta che ha ingaggiato con il Potere è destinata a non aver mai fine. Perché Robin Hood è un mito: quello della giustizia che non ha pace e vaga per il mondo a risvegliare i suoi arcieri.

Recensione

4 su 5 stelline Anobii.
Come nel caso di Peter Pan, siamo stati abituati male anche con Robin Hood da cinema e TV. Il Robin del libro è molto più "caciarone" delle sue versioni animate e cinematografiche; lo sceriffo di Nottingham è di una vigliaccheria assurda; le avventure di Robin e dei suoi allegri compagni, soprattutto nella prima parte, sono presentate in modo abbastanza leggero; ci sono ben undici matrimoni nello stesso giorno... insomma la versione più esagerata di tutte è proprio l'originale! Le differenze più importanti tra libro e versioni successive le ritroviamo su Lady Marian e sulla fine della storia (e non dirò altro).
Nonostante io non sia molto amante dello stile ottocentesco, con tutti i suoi grandi e zuccherosi amori, i discorsi pomposi anche fra amici, questo libro mi ha tenuta incollata alle sue pagine fino alla fine. 

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